Oggi, 13 dicembre, è il giorno di Santa Lucia (in realtà “la notte più lunga che ci sia”, secondo la tradizione popolare, che vede dal 13 dicembre in poi l'allungarsi delle giornate). La notte più lunga per la Santa della Luce, così come il suo stesso nome evoca e così come sta scritto sulla parete esterna della Chiesa di San Geremia a Venezia che dal 1860 ne ospita le spoglie (“...all'Italia al mondo implori luce, pace”). In realtà, prima dell' avvento di Babbo Natale vestito di rosso e bianco perché diffusosi nel dopoguerra come icona della Coca Cola, era Lucia – specialmente nel nord Italia e nel nord Europa – a portare i doni ai bambini, e sono innumerevoli le chiese e le città a lei dedicate nel mondo, essendo una figura riconosciuta da tutte le chiese che ammettono il culto dei santi.
Lucia era siciliana, proveniente da una ricca famiglia di Siracusa. Fu martirizzata durante le persecuzioni di Diocleziano. Secondo alcune cronache nacque nel 283, e morì il 13 dicembre 304: la leggenda narra che sua madre si fosse ammalata e che la ragazza andasse in pellegrinaggio fino a Catania a pregare sulla tomba di Sant’Agata. La Santa le apparve e le preannunziò il suo martirio. Tornata a casa, Lucia lasciò il suo promesso sposo e si dedicò alla vocazione religiosa. La tradizione racconta come visitasse anche i malati nelle catacombe con una candela sulla testa per farsi luce. Il promesso sposo la denunciò per la sua fede: sottoposta a torture per farla abiurare fu infine uccisa, probabilmente con una pugnalata alla gola.
Rispetto al fatto che sia da sempre rappresentata con i suoi stessi occhi su un piattino (fra le altre cose è protettrice della vista) sono sorte nel tempo alcune leggende, prive di qualsiasi fondamento: la più celebre narra come sia la santa stessa a strapparseli e a inviarli su un piatto d'argento a un giovane che si era innamorato del loro splendore, in segno del suo totale disinteresse per le cose terrene; per un miracolo, gli occhi le ricrescono ancora più belli di prima. 
Ancora la tradizione racconta come Dante Alighieri sarebbe stato guarito da un grave danno alla vista dopo di aver invocato Lucia e per questo motivo la abbia collocata nel secondo canto dell’Inferno, nel nono del Purgatorio e nel trentatreesimo del Paradiso, quale gesto di riconoscenza.
In alcune località ancora oggi Santa Lucia viene festeggiata al posto di Babbo Natale: i bambini le scrivono una letterina, dicendo che sono stati buoni e si sono comportati bene per tutto l'anno, e chiedendo in regalo dei doni. Preparano del cibo e delle carote sui davanzali delle finestre, per attirare la Santa e il suo asinello e poi vanno a letto perché se la Santa arriva e li trova alzati lancia loro della cenere o della sabbia negli occhi e li acceca.
In Svezia e in Danimarca è abitudine che la mattina del 13 dicembre la figlia primogenita si vesta con una tunica bianca e, con il capo coronato da un intreccio di rami verdi che sostiene alcune candeline accese porti caffè, latte e dolci ai famigliari ancora a letto, accompagnata dalle sorelle più piccole.
Il corpo arrivò a Venezia da Costantinopoli, dopo la quarta crociata del 1204: inizialmente fu collocato nella chiesa di S. Giorgio Maggiore; per finire nell'estremità ovest di Cannaregio fin dal 18 gennaio 1280. Nel 1313 fu lì consacrata una nuova chiesa dedicata a Santa Lucia, nella quale le reliquie furono deposte. Chiesa che divenne appannaggio delle monache del vicino monastero del Corpus Domini; a tal punto le sorelle del Corpus Domini consideravano la Santa una loro proprietà che nel 1476, quando si videro costrette a “cederla” alle religiose della Nunciata, il cui monastero era stato costruito di fianco alla chiesa proprio per quello scopo, in una notte di giugno formarono un piccolo "commando" e si introdussero nel monastero accanto, trafugando il corpo della martire siracusana e occultandolo nel loro convento. Nemmeno una delegazione del Consiglio dei Dieci riuscì a ottenere dalle agguerritissime monache la rivelazione del luogo dove era stata nascosta la reliquia. Come sempre, la Serenissima non si perse d’animo, e ordinò che porte e finestre del Corpus Domini venissero murate finché la Santa non fosse saltata fuori. Quando i muratori iniziarono a posare le prime file di mattoni le suore “ribelli” si arresero, e il corpo fu restituito. Alle suore della Nunciata spettava però di versare 50 ducati annui di “indennizzo”.
Peraltro, non fu quella l’ultima volta che Santa Lucia venne rubata: il 7 novembre 1981 il corpo fu rocambolescamente trafugato da alcuni ladri che – aggredendo il sacerdote e un paio di fedeli – ruppero la teca e scapparono con le spoglie della martire, forse nel tentativo di chiedere un riscatto. L’episodio destò molto clamore, e si risolse col misterioso ritrovamento della reliquia in una piccola costruzione nella campagna dell’entroterra. Fu così che Lucia tornò nuovamente a casa.

 

Tratto da Alberto Toso Fei 

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