Da ventisei anni a Santa Fosca un artigiano veneziano, Roberto Comin, si diletta nella creazione di curiose e bizzarre marionette. Roberto nacque a Venezia in una casa vicino alla Misericordia, e già da ragazzo si divertiva nella costruzione di pupazzi e marionette. La sua maestria conoscerà durante tre anni formativi, trascorsi nelle campagne toscane nella bottega di quello che poi diventerà il suo maestro, il suo maggiore sviluppo.

Questa esperienza infatti fu la miccia che li permise, una volta che fece ritorno a Venezia, di aprire quello che da ventisei anni è ancora oggi il suo laboratorio. Entrando oggi nel suo regno, situato al primo piano di un palazzo del XVIII secolo, che in passato fu un studio di pittura e successivamente un magazzino di lampadari (come dimostrano i pezzi di lampadario che Roberto ha trovato nell’appartamento e che ha appeso alle travi del soffitto come perfette decorazioni) si può respirare un’ atmosfera onirica e surreale. Le marionette sono modellate utilizzando materiali naturali e seguendo la tecnica tradizionale di costruzione, incluso l’uso di una croce a otto fili per manovrarle. I corpi sono fatti di legno mentre i piedi, la testa e le mani sono modellati in pasta di legno e dipinte a mano.

Gli abiti e costumi sono ideati e preparati dalla sorella di Roberto, sarta specializzata nei costumi veneziani del Carnevale. Per la realizzazione di una marionetta Roberto ci impiega di media quindici giorni di tempo, per una media di sei marionette al mese, in quanto lavora a più contemporaneamente. Le sue sono esclusive creazioni, testimoni di una tradizione antichissima, oramai sconosciuta, un tempo infatti le marionette venivano utilizzate negli antichi teatrini privati per intrattenere gli ospiti con spettacoli capaci di mescolare satira e meraviglia.

 

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