No, state tranquilli, non avete letto male. Il titolo di questo articolo è proprio "10 cose da NON fare a Venezia". In fondo, se vi dicessimo di andare a visitare Palazzo Ducale, la Basilica di San Marco o il Ponte di Rialto, cosa vi diremmo di nuovo? Proprio nulla, direte. E non si tratta nemmeno di un mal celato tentativo di dissuasione dal visitare qualche posto della città che non riteniamo degno di una visita (anche perchè sarebbe inutile, Venezia è bella tutta). Il proposito che ci poniamo con questo articolo è un altro. Da un lato vorremmo darvi consigli pratici ed efficaci per vivere al meglio la vostra esperienza in città. Dall'altro vorremmo fornire a chiunque visiti Venezia, da turista vacanziere o da semplice visitatore di qualche ora, una lista di 10 comportamenti da evitare per il rispetto di questa meravigliosa città, che è tanto bella quanto fragile, e dei suoi abitanti, che si dicono ormai disperati di fronte ai continui soprusi che la città è costretta a subire. Siccome siamo certi (o almeno lo speriamo) di aver già stuzzicato la vostra curiosità, non perdiamo altro tempo e iniziamo il nostro viaggio attraverso il galateo del perfetto visitatore. Buona lettura!

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@ A Venessia

1 - Mangiare o bere qualcosa in Piazza San Marco. A meno che non siate miliardari, vi sconsigliamo vivamente di mangiare nei locali che si affacciano direttamente in Piazza San Marco. Il nostro avvertimento non ha ovviamente nulla a che vedere con la qualità dei prodotti o con la location che, senza ombra di dubbio, è più che suggestiva. Il problema di questi ristoranti sono i prezzi stratosferici che metterebbero in difficoltà anche Paperone de Paperoni. Scherzi a parte, trovandoci in una delle piazze più belle del mondo nonché in un bene Patrimonio dell’umanità, i prezzi elevati sono più che comprensibili. Oltretutto, alcuni di questi locali vantano il fatto di essere attività storiche, come per esempio il Caffè Florian che, inaugurato nel 1720, è il cafè italiano più antico. Se proprio non volete farvi mancare uno spuntino in Piazza San Marco, vi consigliamo dunque di optare per un aperitivo o una merenda. Il prezzo sarà sicuramente più elevato di quanto siate abituati a spendere, ma inferiore rispetto ad un vero pasto. In più avrete l’onore di essere trattati come dei veri signori di una qualche epoca passata.

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2 - Dare da mangiare ai piccioni. Una delle cose che più stupisce i visitatori di Venezia, oltre che la sua bellezza, è l’esorbitante presenza di piccioni in ogni dove. Qui questi volatili sono di casa e i veneziani non si stupiscono più della loro presenza in massa, nemmeno quando qualcuno di loro fa capolino nei negozi e nei locali, quasi fosse un cliente abituale. Se c’è una cosa da non fare però è quella di dar loro da mangiare. Per quanto la loro presenza possa incuriosire, ci vuole davvero poco perché possa infastidire. Perché non appena qualcuno getta del cibo anche ad uno solo di loro, verrà istantaneamente circondato da una moltitudine di volatili, non proprio puliti e non più simpatici. Consiglio: tenete i crackers per voi.

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@ A Venessia

3 - Fermarsi per fare fotografie in calli molto strette o ponti molto affollati. Venezia è bellissima e verrebbe da fotografarne ogni angolo, ogni calle, ogni scorcio da ogni ponte. Purtroppo però questo non s’ha da fare perché, come potrete vedere fin da subito una volta arrivati a Venezia, la città ha delle dimensioni veramente ridotte. Fermarsi ogni dieci metri quindi provocherebbe seri disagi, non solo agli altri turisti, ma anche, e soprattutto, ai veneziani che ancora vivono in città e che ogni giorno per uscire di casa, andare al lavoro o per fare compere devono lottare contro orde di turisti che, per ammirare le vetrine dei souvenir shops o per farsi selfie sopra i ponti, bloccano il passaggio o addirittura l’entrata di casa. Il nostro consiglio è quindi questo: non fermatevi troppo su calli o ponti già molto affollati (vedi Rialto o Ponte dell’Accademia). Oltre a scattare delle foto di pessima qualità, rischierete di scatenare l’ira di qualche veneziano di fretta. Passeggiate piuttosto con il naso all’insù, lasciandovi ammaliare della meraviglia di questa città, catturate gli scorci e le vedute con gli occhi prima che con le macchinette. E se proprio non volete perdere la foto ricordo, tornate in un momento più calmo oppure cercate di fare il vostro servizio fotografico con rapidità e discrezione, senza pensare di essere i padroni della strada non curandovi degli altri passanti.​

4 - Fare picnic sui gradini delle chiese, in riva ai canali o davanti alla porta di casa di qualcuno. Oltre ad essere esteticamente brutto da vedere, è anche vietato dall’Amministrazione comunale sostare con cibi e bevande di fronte a monumenti, luoghi di interesse pubblico e soprattutto in Piazza San Marco. Questo provvedimento non viene spesso compreso da tutti, soprattutto dalle famigliole che arrivano per visitare la città in giornata e non vogliono spendere tempo e soldi per mangiare in uno dei tanti esercizi pubblici. Di per sé il ragionamento non è sbagliato, soprattutto se si tiene in considerazione che, se non si cerca bene, pranzare in alcuni ristoranti può risultare parecchio caro. La questione però richiede di tenere in considerazione alcuni punti. Innanzitutto, con il cosiddetto “pranzo al sacco” non si sostiene l’economia locale. In secondo luogo, vi sono delle apposite aree pubbliche destinate ai picnic (per esempio i Giardini pubblici di Castello), attrezzate con panchine e, soprattutto, cestini per la spazzatura. Infine, dobbiamo ricordare che Venezia e la sua laguna sono un bene Patrimonio dell’umanità, un museo a cielo aperto. Vi sognereste mai di aprire la busta degli affettati all’interno del Louvre o della Galleria degli Uffizi? Se la risposta è no (come speriamo che sia), perché allora farlo a Venezia?

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@ Venezia non è Disneyland

5 - Acquistare le corse singole del vaporetto se si intende utilizzare spesso i mezzi pubblici. Se soggiornate a Venezia più giorni (cosa che consigliamo assolutamente di fare) e avete intenzione di prendere i vaporetti pubblici, scordatevi le corse singole. A Venezia infatti i mezzi pubblici non sono propriamente economici, basti pensare che una corsa in vaporetto costa 7,50 euro. Vi consigliamo quindi di optare per i biglietti giornalieri che vi permetteranno di risparmiare se vorrete evitare la calca nelle calli e godervi più di qualche giro in battello.

6 - Vestirsi come se si stesse andando in spiaggia. E’ vero che in estate fa caldo; è vero che ci sono l’acqua, le barche e i porti; è vero che a pochi chilometri c’è il Lido. La città di Venezia però non è una località balneare. Se avete deciso di venire a visitare la nostra città avrete sicuramente visto da fotografie o video che Venezia è un vero e proprio museo a cielo aperto, dove palazzi storici, campi, ponti e case storiche si susseguono in un dedalo di calli e vicoli dove le persone vivono la propria quotidianità. Non c’è spazio quindi per teli da mare, costumi e prendisole, nemmeno (e soprattutto) in riva ai canali e nelle giornate di sole. Venezia è una dama elegante e raffinata e come tale merita visitatori decorosi e rispettosi della sua bellezza.

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@ Venezia non è Disneyland

7 - Salire sul vaporetto con lo zaino in spalla. Toriamo ora al tema “vaporetto”. Vi consigliamo, una volta saliti a bordo, di togliervi lo zaino dalle spalle e di collocarvelo davanti al petto. I vaporetti infatti, soprattutto in estate, sono molto affollati e il volume del vostro zaino sottrarrebbe spazio ad altre persone, oltre al fatto che potrebbe dar loro fastidio, in particolare se si tratta di bambini che, date la ridotta altezza, si ritroverebbero il vostro zaino proprio in faccia. Inoltre, tenendo le vostre cose davanti a voi potrete controllarle meglio ed evitare che qualche malcapitato provi a rubarvi telefono, portafogli o altri oggetti di valore.

8 - Fare il bagno nei canali. Riprendendo il punto precedente sui comportamenti decorosi, è ASSOLUTAMENTE VIETATO fare il bagno nei canali. Non importa che siate Michael Phelps e che per voi sarebbe più veloce andare a nuoto che a piedi. Non importa nemmeno che siate Tania Cagnotto e potreste deliziare i passanti con un doppio carpiato con avvitamento da qualsiasi altezza. Venezia non è una piscina e chiunque provi a mettersi in ammollo nel Canal Grande o in qualsiasi altro rio verrà sanzionato dalla polizia locale con multe che partono da 450 euro. Nel caso in cui nemmeno il pericolo “illegalità” fosse sufficiente a dissuadervi, vi ricordiamo che fare il bagno nei canali veneziani non è propriamente un toccasana, anzi. I canali di Venezia purtroppo registrano alti tassi di inquinamento per i liquidi maleodoranti e tossici riversati in laguna dalle vicine industrie della terraferma, per i gas di scarico delle imbarcazioni e per la fauna che li abita (no, non ci sono solo pesciolini).

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9 - Mangiare negli snack bar se si ricerca l’autenticità culinaria veneziana. Venezia non è amata solo per il suo patrimonio artistico, storico e culturale o per gli scorci romantici e suggestivi. Una forte attrazione è anche la cucine locale, fatta principalmente di pietanze a base di pesce fresco. Se quindi volete vivere e conoscere Venezia a 360 gradi, non accontentatevi degli snack bar anonimi e fatiscenti che vendono pizze, panini e tramezzini che non dicono assolutamente nulla di nuovo rispetto a quelli che si trovano in altre grandi città turistiche. Se davvero amate il cibo e la buona cucina, dedicate del tempo alla ricerca di autentiche osterie o bacari veneziani. Solitamente si trovano nelle calli più interne, lontano dai fiumi di turisti delle zone centrali. E non pensate che siano necessariamente costosi. Molte osterie e trattorie hanno prezzi onesti e più che abbordabili, pur offrendo cibo di ottima qualità. Clicca qui per scoprire la lista dei migliori bacari veneziani scelti appositamente da noi per i nostri lettori.

10 - Comprare souvenir kitsch e davvero poco locali nei tanti negozietti dalla dubbia origine veneziana. Per quanto Venezia sia sempre stata crogiolo di culture e tradizioni originarie da differenti parti del mondo, non si può negare che acquistare maschere, ventagli, cappellini da gondoliere o magliette con scritto Università di Venezia in uno dei tanti souvenir shops sia proprio il massimo quando si cerca un ricordo della città. E questo non perché le maschere o il cappellino non rispecchino ciò che si può vedere a Venezia, quanto più perché non ne rispecchiano l’identità. Infatti, ormai la maggior parte degli oggettini di vetro spacciati per autoctoni di Murano, i merletti che dicono di venire da Burano o le maschere vendute come autenticità veneziana non sono altro che gli ennesimi prodotti realizzati in Paesi orientali, con materie prime di bassa qualità ma rivendibili a prezzi stracciati. Tutto questo a scapito dei commercianti locali di Venezia, che sempre più spesso sono costretti a chiudere per far spazio a nuovi souvenir shops al limite del trash. Consiglio degli autori: assicuratevi che le cose che state acquistando siano locali. Anche se dovrete spendere qualche soldo in più, almeno vi porterete a casa qualcosa che potrà veramente parlarvi di Venezia senza dirvi alcuna bugia.

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